Visualizza Ingrandimento |
ARM n. 162 |
||
Prezzo:
€12.00
|
|||
Pag. 6 STORY
Pag. 12 RADIOSCHEMARIO Pag. 16 VOXSON MOD. SYMPHONY
Pag. 22 ALLOCCHIO BACCHINI MOD. 528 Pag. 26 BAT-RADIO SUPER-MICRO MOD. BAT-90
Pag. 28 RADIO SOC. CHIRA - MOD. 8 “CHIRINO”
Pag. 32 CGE MOD. SUPER MIRA 5 Dionda e Fonodionda
Pag. 40 ONDEGGIANDO
Pag. 46 PHONOLA CHASSIS 650 SERIE FERROSITE
Pag. 52 PIANETA VALVOLA
Pag. 54 WATT RADIO MOD. IMPERIALE
EDITORIALE ARM 162 Solstizio d'estate. La chiusura di questo numero di ARM cade sul compiersi del solstizio d’estate. Per me, come voglio sperare anche per voi, è un segno positivo nell’evolversi del ciclo naturale delle stagioni. Si apre davanti a noi una nuova stagione, un’altra porta della nostra vita e sarebbe un grave abbaglio credere che tutto si ripeta, perché, anche se impercettibilmente, ogni cosa muta e niente è mai uguale a ciò che fu. Nello scorrere quotidiano della vita il termine “ripetizione” è spesso inteso anche come sinonimo di “serietà”: lavorare, mangiare, dormire, respirare implicano una certa forma di ripetizione. Il Sole che sorge, le fasi lunari, le rivoluzioni dei pianeti e delle stelle, tutto nell’universo sembra confermarlo, ogni cosa ha in sé il gene del divenire. Esiste, ed è inconfutabile, una legge naturale, universale, cosmica, contro la quale ogni promulgamento umano si infrange. Fin dai primordi la ricerca di oltrepassare questa barriera ha prodotto effetti devastanti, portino essi il nome dell’angelo più luminoso e intelligente, oppure di Adamo, di Prometeo, del progresso tecnologico-scientifico… la fascinazione del serpente antico si presenta sempre sotto forme imprevedibili. Le promesse sono sempre le stesse: “libertà, fraternità, uguaglianza”. Belle! Belle parole ma stiamo attenti ai surrogati. Gli epiloghi sono sotto gli occhi di tutti: in Francia si conclusero sotto il filo della lama della ghigliottina, in Russia nei gulag, in Germania nei campi di concentramento, in Italia negli anni di piombo… per il resto è sufficiente analizzare gli eventi quotidiani. Citando Dante: “…libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta.” (Purgatorio, canto I)”. Per uscire dalla selva oscura, dal caos generale in cui siamo caduti la strada da seguire è un’altra. In sé l’uomo è portato per sua natura a vivere nei ricordi e nella speranza del futuro, mentre ignora frequentemente il presente. Gli eventi di questi ultimi tempi ci hanno fatto apprezzare enormemente il ricordo di un passato recente e spinto a sperare in un domani nel quale ogni cosa dovrebbe ritornare com’era. Considerando attentamente il presente, invece, non possiamo non renderci conto del cambiamento già avvenuto. In primo luogo, noi stessi siamo profondamente segnati dalla modificazione sociale, tecnologica, psicologica accaduta e questo non consentirà a nessuno di volgersi indietro se non immergendosi nel baule dei ricordi, consapevoli che il passato è già storia e che la sola possibilità di cambiare la storia è quella di cambiare il presente. Prendo congedo da questa mia breve riflessione e sposto il pensiero all’agognata stagione delle vacanze e del riposo. Dopo questo lungo periodo ai domiciliari voglio sperare che nonostante le contraddizioni politiche e scientifiche ci si conceda di passare un giusto periodo per cercare quella pace interiore tanto necessaria per affrontare, restando all’erta, le trame del grande tessitore d’inganni. Concludo inviando a tutti voi il mio più caro e sincero augurio di un buon solstizio e serene vacanze.
Mosè Battocchio Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
|
|||