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ARM n. 169
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ARM n. 169

Prezzo: €12.00




Pag. 6    STORY

Tecnomasio iataliano
Inizia il "Sistema Italia" nel settore elettromeccanico

di Daniele Raimondi

 

Pag. 11   UNO SPAZIO PER NOI

Pacifico Aina - la mia esperienza…

di Giuseppe Sassi


Pag. 12

DUCRETET mod. R.4

di Luca Posca


Pag. 18

WATT RADIO Mod. “Trionfo 50”

di Alessandro Battocchio

 

Pag. 20

irradio mod. dx6

di Antonio Maida


Pag. 26

r.c.f. mod. sirenetta
a.a.a. notizie cercasi

 

Pag. 28

SAFAR MOD. 525 R


PAG. 32    

RADIO S.A.R.I.A.
MOD. HIRUNDO O SAETTA?

di Marco Puccini


PAG. 42

“The Gramophone Company Ltd Sydney N.S.W.”
His Master’s Voice MOD. 63-53

di Antonio Maida

 

PAG. 46

WATT RADIO Mod. Giubileo

 

PAG. 50

Vega mod. 422 Personal VS Carisch mod. Schubert

di Antonio Maida

 

PAG. 56

SIARE MOD. 641

di Marco Puccini

 

PAG. 60       RADIOCURIOSITA'

Sound of... Ballantine’s

 


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EDITORIALE ARM 169

La scomparsa delle realtà.

Dopo questo periodo di vacanza che spero di cuore sia stato secondo le vostre aspettative, ci ritroviamo, come di consueto, a fare il punto su ogni cosa che abbiamo lasciato per dedicarci finalmente al meritato riposo. È certo che gli impegni al rientro superano di gran lunga le aspettative. Purtroppo, ogni giorno diventa sempre più arduo prospettare anche soltanto il giorno successivo. Ci troviamo, infatti, a fronteggiare uno scontro sempre più virulento fra ciò che può essere vero e quanto altro gli si oppone, e non mi riferisco a ciò che continuamente propone lo svolgersi della campagna elettorale in corso. Non intendo intromettermi nei contrapposti schieramenti, in quanto, quando riceverete questo numero di ARM le scelte di ognuno saranno già state fatte (mentre scrivo rintocca il 30 di agosto).

Forse chissà, il caldo, la siccità o magari l’età che di anno in anno ci rende più pigri, durante le mie vacanze ho spesso preferito rispolverare un libro della mia biblioteca e rileggerlo all’ombra della grande magnolia che da oltre cinquanta anni si erge alta e maestosa al centro del giardino. Nel 2009 all’incirca in questo periodo mi trovavo a transitare sull’autostrada che da Vittorio Veneto conduce in direzione Cortina, durante una sosta a un’area di servizio fui attratto dal titolo di un volumetto, quello che appunto ho appena riletto, “La Scomparsa Della Realtà”, lo sfogliai, lessi il commento in quarta di copertina e decisi di prenderlo. L’autore è Jean Baudrillard (1929-2007) sociologo francese, filosofo, politologo, accademico e altro ancora. Un autore che non conoscevo, ma del quale mi piace ora condividere con voi questa parte del suo pensiero: “… nel nostro tempo, sempre più dominato dalla tecnica, dal mediatico, dallo sviluppo del virtuale, dal digitale e da internet è vano cercare una soluzione progressista, realistica, come è stato per la cultura del secondo novecento sia francese che italiano, c’è soltanto la necessità di conservare uno sguardo che non è critico ma aperto e lucido”.

Credo, infatti, che sia impossibile districare il vero dal falso nel guazzabuglio di contrapposte ideologie in circolazione sui social in questi ultimi tempi, nel quale le pretese verità sono conclamate quali verità assolute e al tempo stesso fortemente contestate dagli opposti, sostenitori. Credo, piuttosto, che sarà sempre più difficile “conservare uno sguardo ... aperto e lucido” (non condizionato) come consiglia Baudrillard. Già di per sé l’eccesso di informazione continua e martellante porta alla disinformazione: al caos al condizionamento. Se a questo aggiungiamo il diffondersi di ideologie che spopolano sui social (gender, cancel culture…) si arriva alla conclusione paradossale di vivere in un pianeta che non più si sta capovolgendo, ma che si è già capovolto. Un mondo nel quale i pesci volano e gli uccelli nuotano. Dove sembra che si stiano avverando le astruse fantasie del bizzarro taumaturgo francese Alfred Jarry (1873-1907), che nel suo romanzo “Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico”, pubblicato postumo nel 1911, getta le basi della patafisica, citando questa “disciplina” per la prima volta.

Patafisica: pa·ta·fì·si·ca

sostantivo femminile.

Pseudoscienza misteriosa e bizzarra, intesa come parodia del pensiero ufficiale e accademico, definita dal suo creatore una ipotetica scienza delle soluzioni immaginarie che si propone di studiare ciò che si aggiunge alla metafisica, estendendosi così lontano al di là di questa quanto questa al di là della fisica.

Mosè Battocchio

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