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ARM n. 175 |
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Prezzo:
€12.00
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pag. 6 STORY
pag. 16 pag. 18 GALLERY pag. 28 RADIOSCHEMARIO pag. 32 TOP RADIO
pag. 38 KENT RADIO NO MODEL
pag. 42 OMEGA RADIO MODELLO DIEM 910
pag. 50
pag. 56
pag. 60 RADIOCURIOSITÀ
EDITORIALE ARM 175
La notte di San Lorenzo
10 agosto 2023 la redazione di ARM sta tirando le fila: si prepara per l’agognato periodo di ferie. Sul tavolo da alcuni giorni ci sono gli appunti per l’editoriale di chiusura del numero 175 della rivista che andrà in stampa alla ripresa delle attività. Non mi va di lasciare in sospeso del lavoro. Guardo il calendario, sta per approssimarsi la notte di San Lorenzo. La notte delle stelle cadenti è magica: si esprimono desideri alle stelle e ci si lascia prendere dalla bellezza degli astri che sfrecciano nel cielo. Proprio con la rapidità con cui una stella solca il firmamento affiorano i miei ricordi, il bagliore di tanti anni fa, quando desideri, sogni e aspettative fluivano con l’impeto di un torrente di montagna. Rivedo quelle sere, seduto sul pendio di un colle appena fuori paese intento a scrutare la volta celeste. Quasi tutte le sere porto in giardino il cane, immancabilmente dirigo lo sguardo in alto, ma forse quello scintillio di un tempo non c’è più, è occultato dal bagliore artificiale delle luminarie. Oggi, l’ardore di quegli anni ha lasciato il posto all’esperienza; con meno romanticismo, ma con rinnovato interesse continuo a rivolgere lo sguardo al cielo, insorgono ancora le stesse domande. Stella, dal latino: sidus, sideris. Guardare una stella, esprimere un desiderio: de-sidera, e quindi avere gli occhi bene aperti, essere alla ricerca nel cielo di una risposta a quelle domande che la vita pone in continuazione: da dove vengo? Di che cosa sono fatto? Chi sono? Dove sto andando? … Nel 1977 Alan Sorrenti (un cantante che quelli del nostro tempo ricordano di certo) esordiva con una sua canzone “… noi siamo figli delle stelle…” e in termini semplici, popolari, indicava una sua risposta a quegli interrogativi ai quali “sotto il velame delli versi strani”. Dante in modo esplicito ci dice che fra le righe dei suoi versi dobbiamo cercare il senso reale per cui le tre cantiche della Divina Commedia concludono con la parola “stelle”. In questa mia breve riflessione, fra la rievocazione di un tempo passato e lo sguardo attento nel presente sta il mio più sincero augurio a tutti voi per una “radiosa” notte di San Lorenzo e un periodo di vacanza di pace e serenità.
Mosè Battocchio Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
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