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ARM n. 176
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ARM n. 176

Prezzo: €12.00




pag. 6        STORY
SIRAC
Società Italiana Radio-Audizione Circolare
di Antonio Maida

 

pag. 16    
SUPERSIRAC MOD. NR 7
di E. Parente, M. Lombardo, R. De Vito


pag. 22    GALLERY
FREED-ESEMANN MOD. NR 6
di Luca Posca


pag. 28   
RADIO SITI MOD. 706
SIRAC concessionaria esclusiva per l'Italia


pag. 32    
MAGNADYNE MOD. M 33

 

pag. 34   
LA ITALRADIO
e il modello Eterphon K3S
di Marco Puccini

 

pag. 40  UNO SPAZIO PER NOI
"VOCI NELL'ETERE"
MUSEO DELLA COMUNICAZIONE
di Mosè Battocchio

 

pag. 44
PHONOLA MOD. 741 (CHASSIS 740)
di Rolando Centamori

 

pag. 48    
INCAR MOD. LV49

 

pag. 54    
CONDOR MOD. "PRIMO"

 

pag. 56    
COSSOR MOD. 484
di Niky Galletta

 

pag. 60     RADIOCURIOSITÀ
"CASE & RADIO" RADIO ROBOT

 

ARM

 

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EDITORIALE ARM 176

 

Resilienza, la capacità di saper agire.

 

Siamo sul finire del mese di ottobre, le giornate di questo inizio d’autunno, così particolarmente di mezza estate, sembrano smentire i ricordi di una infanzia ormai lontana.

Ma a ben pensarci sono molte le situazioni che difficilmente si ricollegano ai ricordi di un tempo passato. Per quanti che si possono considerare un po’ datati sono molti i cambiamenti che si sono susseguiti, e non solo quelli atmosferici, ecologici, ecc. Il vigore della gioventù, lo slancio della maturità… ci hanno praticamente impedito di accorgercene dell’incalzare inesorabile dei cambiamenti che giorno dopo giorno travolgevano nel bene o nel male la nostra esistenza.

Ogni giorno era una conquista: la fine della Seconda Guerra, la ricostruzione dell’Europa, il boom economico, i movimenti sessantottini, gli anni di piombo… Accanto a tutto questo il diffondersi del benessere sociale ed economico, la conquista dei diritti sociali, l’evolversi dei sistemi di comunicazione: la radio diventa la colonna sonora del nostro quotidiano, la televisione, il cellulare, le grandi reti digitali, il virtuale, la robotica, l’intelligenza artificiale… per non trascurare le molteplici situazioni di guerra che agitano il pianeta, e non mi riferisco in maniera usuale ai diversi conflitti armati, includo le cosiddette guerre fredde, economiche, industriali…

Sì! Sì! Bello, bello… Ma del nostro “vecchio” mondo, che non è poi così vecchio, che cosa ne rimane? Ben poco. Forse qualche ricordo di una società che non si rassegna di invecchiare, aggrappata all’illusione di una eterna giovinezza.

Lo scenario, a quanto sembra, è inquietante. Non facciamoci prendere dal panico, la storia insegna che, attraverso i millenni siamo sopravvissuti e ci siamo sempre evoluti. Un termine che non credo sia soltanto un termine, ma soprattutto un concetto: “resilienza”, usatissimo se non abusato, proprio di questi tempi. Dal verbo latino “resilire” ovvero “zampillare, ritirarsi, restringere, contrarsi”, il termine resilienza richiama alla capacità di qualche cosa o qualcuno di adattarsi alle circostanze, di essere malleabile e allo stesso tempo resistente.

Utilizzato in psicologia, il termine indica una persona capace di reagire ai traumi, alle difficoltà e superare gli ostacoli. Sostanzialmente “resilienza” determina la capacità di saper reagire in modo positivo (senza soccombere) alle situazioni della vita.

Con questo spirito, conscio delle evenienze dei nostri giorni, come di consuetudine in questo periodo dell’anno, rivolgo a tutti voi il più caloroso augurio per le prossime festività di fine anno, che siano per voi e per i vostri cari un momento di pace e serenità.

Da parte mia e dalla Redazione tutta un caro augurio a tutto il mondo.

Mosè Battocchio

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