Visualizza Ingrandimento |
ARM n. 166 |
||
Prezzo:
€12.00
|
|||
SPECIALE DUCATI
Pag. 6 PERSONAGGI ADRIANO DUCATI di Daniele Raimondi
Pag. 22 I CONDENSATORI DUCATI di Antonio Maida Pag. 26 IRRADIO MOD. B. 40 di Antonio Maida Pag. 30 RADIOCURIOSITA' RADIOMARELLI - Una vetrinetta per “Fido”
Pag. 32 LA VOCE DEL PADRONE MOD. R. 3 di Enrico Parente Pag. 36 RADIOSCHEMARIO ITALRADIO - Eterphon mod. K1 di Marco Puccini PAG. 40 UNDA RADIORURALE III SERIE Una storia nella storia di Marco Puccini PAG. 47 ALLOCHIO BACCHINI MOD. 412 … Ovvero: chi l’ha visto? di Antonio Maida
PAG. 52 BUSH RADIO MOD. DAC 10 di Antonio Maida
PAG. 56 ALLOCCHIO BACCHINI Mod. F. 53M
PAG. 56 RADIOCURIOSITA' KING ARTHUR RADIO
EDITORIALE ARM 166 IL RITORNO DELLA PRIMAVERA Buon giorno a tutti voi indistintamente, è molto probabile che quando riceverete questo numero 166 di ARM la primavera sarà vicina a bussare alle vostre/nostre porte. Credo che questa sia una rivelazione di buon auspicio: passato l’inverno ci si apre alla luce. Le giornate sono più luminose, i prati cominciano a verdeggiare e l’aria odora di mille fiori appena sbocciati. Ci si illude di aver lasciato alle spalle le ombre nere di un lungo periodo di ansie e timori, e ci si aspetta che ogni cosa si rinnovi e torni il sereno. In verità millenni di cultura comunque riaffiorano dal nostro inconscio e nonostante tutto portano nuova vitalità. Sono sempre attuali i versi di Orazio quasi a ricordarci che dopo millenni nulla nella sostanza è cambiato. La sua Ode potrebbe proprio essere stata scritta oggi. Una riconferma ce l’abbiamo anche nell’Enrico IV di Pirandello: “Spunta il giorno. Il tempo è davanti a voi. Un’alba. Questo giorno che ci sta davanti “voi dite” lo faremo noi! “Sì? Voi? E salutatemi tutte le tradizioni! Salutatemi tutti i costumi! Mettetevi a parlare! Ripetete tutte le parole che si sono sempre dette! Credete di vivere? Rimasticate la vita dei morti.” Ancora è un ripetuto invito a rincorrere il futuro senza comunque mai tralasciare il passato: le radici profonde. L’orientamento scientifico che sta assumendo l’attuale sistema sociale è inevitabilmente alla base del nostro futuro, ma se non si vogliono stravolgere gli equilibri fondamentali, non possiamo dimenticare che la capacità dell’uomo di mantenere il passo con l’evoluzione tecnologica è purtroppo quella che è. L’uomo per sua natura segue le sue proprie stagioni dalla nascita al tramonto! A ognuno di noi auguro la migliore primavera possibile in armonia con la propria stagione. Mosè Battocchio
Si scioglie l’inverno aspro nel gradito ritorno della primavera e del Favonio e gli argani trascinano le carene asciutte (in mare) e il bestiame non gode più delle stalle o l’aratore del fuoco e i prati non biancheggiano delle candide brine. Già Venere Citerea conduce le danze al chiaro di luna e le Grazie leggiadre congiunte alle Ninfe scuotono la terra con piede alterno, mentre l’infocato Vulcano visita le officine soffocanti dei Ciclopi. Ora conviene cingere il capo rilucente con un verde mirto o con fiore, che producono le terre sciolte (dal gelo), ora conviene anche nei boschi ombrosi sacrificare al Fauno, sia che richieda agnelli sia che preferisca un capretto. La pallida Morte bussa con piede imparziale ai tuguri dei poveri e alle torri dei re. O beato Sestio, il breve volgere della vita ci impedisce di concepire una lunga speranza già peserà su di te la notte e i Mani del mito e la casa squallida di Plutone; dove una volta che sarai entrato, né potrai tirare coi dadi il titolo di re del simposio né potrai ammirare il tenero Licida, per il quale arde la gioventù tutta ora e presto sospireranno le fanciulle.
Quinto Orazio Flacco 65 a.C. – 8 a.C. (Ode IV del Libro I di Orazio)
|
|||